Leggende antichissime raccontano che Bari era la meta turistica preferita dalle divinità greche. Il primo a visitare la città fu Hermes, il messaggero degli Dei, che scese perchè era curioso di vedere come vivessero i mortali.
Il secondo a visitare la città fu Bacco, il Dio del vino, che scatenò un vero putiferio. Le donne si ubriacarono con il vino portato dal Dio e persero ogni freno inibitorio.
I mariti non la presero bene, tanto da rivolgersi a Giunone per protestare e per far placare le donne.
È con la visita di Minerva che la città acquisì fama di centro culturale.
La Dea, infatti, vi invitò illustri filosofi, come Erodoto e Platone, e organizzò con loro congressi e lezioni per i cittadini e per i visitatori.
Il Dio più minaccioso e temuto fu Nettuno, il dio del mare, che arrivato a Bari si accorse che il popolo quando offriva sacrifici agli dei arrostiva carne di percore e di buoi, mai pesce. Non la prese bene e minacciò i baresi di provocare un maremoto sulla città se non avessero cambiato abitudini.
Le minacce del Dio fecero effetto da allora i baresi iniziarono a mangiare e a offrire pesce.
Da qui nasce, secondo la leggenda, la tradizione culinaria di mangiare i frutti offerti dal mare.
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