I dervisci sono membri di un ordine Sufi islamico che risale al xii secolo. Il loro nome deriva dalla parola persiana “Dervish” che significa "Mendicante”.
Una delle pratiche distintive dei dervisci è il cosiddetto "Sema" un rituale di danza che simboleggia la ricerca di unione con il divino.
Durante il sema i dervisci indossano abiti lunghi e svolgono una serie di movimenti circolari e rotatori che simboleggiano il movimento degli astri e la rotazione della terra intorno al sole.
Il movimento rotatorio rappresenta anche la dissoluzione dell'ego e la ricerca dell'unione con il divino. La mano destra è rivolta verso il cielo per ricevere la benedizione divina e la mano sinistra é rivolta verso la terra per condividere questa benedizione con gli altri.
Il sema è un'esperienza molto suggestiva e simbolica. Rappresenta una forma di meditazione e preghiera che unisce il movimento del corpo alla contemplazione del divino.
Inoltre il sema ha anche un significato metafisico più ampio che riguarda la relazione tra l'uomo e il cosmo che per la dottrina Sufi è un riflesso del divino.
Ogni aspetto del mondo fisico rappresenta un aspetto del divino. Infatti la rotazione del sema simboleggia il movimento dei pianeti e del cosmo con cui l'uomo prova a interagire.
In sintesi il sema dei dervisci è un rituale di danza e meditazione che rappresenta la ricerca dell'unione con il divino e simboleggia la relazione tra l'uomo e il cosmo.
In molti giurano di aver provato esperienze mistiche durante la pratica di questo rituale, fenomeno dovuto probabilmente ai giramenti di testa causati dalle veloci e costanti rotazioni su se stessi.
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