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La Prostituzione Sacra - Baghdad (Babilonia)

Lo storico greco Erodoto nelle Historiae racconta di una particolare tradizione religiosa praticata a Babilonia: la prostituzione sacra.


Questa pratica prevedeva che ogni donna babilonese una volta nella vita doveva recarsi al tempio della Dea Ishtar per offrirsi dietro pagamento a qualsiasi uomo la desiderasse e a deporre sull'altare il denaro ricevuto.


Il rito prevedeva che la ragazza si sedesse nel sacro recinto di Ishtar con una corona di corda intorno al capo e non tornasse più a casa finché qualche straniero, dopo averle gettato del denaro sulle ginocchia, non si fosse congiunto con lei all'interno del tempio.


Nell'atto di gettare il denaro egli doveva pronunciare questa frase "Invoco per te la Dea", dopo essersi data la ragazza tornava a casa e da quel momento non si sarebbe più potuta offrire per denaro.


Inoltre c'erano le sacerdotesse di Ishtar che si prostituivano stabilmente nei templi della Dea durante i rituali religiosi. Le sacerdotesse di Ishtar si offrivano ai fedeli come forma di adorazione della Dea.


La motivazione principale che diede origine alla pratica della prostituzione sacra era la credenza di immagazzinare l'energia vitale: nel tempio, il sacerdote o il fedele si univa carnalmente alla sacerdotessa celebrando con la loro unione un rito inneggiante alla Dea dell'Amore Ishtar in modo tale da propiziare la fertilità delle donne appartenenti alla fertilità.

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