Si narra che nel 1641 una nave della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, capitanata da Willem Van Der Decken, partì dal porto di Amsterdam per l'isola di Giava.
Il capitano aveva la fama di essere temerario e risoluto al punto tale di non indietreggiare di fronte ad alcuna avversità.
Avvicinandosi al Capo di Buona Speranza una feroce tempesta colpì la nave, altissime onde colpirono il vascello, con venti intensi e lampi accecanti.
Il capitano però, non si curò delle suppliche dei suoi marinai, che temendo per le loro vite, chiedevano di ripararsi in una vicina baia protetta, e proseguì la navigazione.
L'avido Van Der Decken aveva imbarcato anche della merce di sua proprietà che contava di vendere lucrandoci un'ingente somma nelle Indie Olandesi. Perciò aveva paura di perdere il suo investimento.
Il capitano furioso e impaurito cominciò a bestemmiare Dio, tutti i Santi e il Demonio. Affermò di non temerli perché le sue doti da esperto navigatore lo avrebbero salvato.
L'onnipotente infastidito affondò la nave e l'intero equipaggio perì assieme al suo capitano.
Le anime di tutto l'equipaggio vennero rifiutate dalla morte perché quella non era la loro ora e perché erano perite a causa della cupidigia di un altro uomo.
Così da quel giorno gli spettri del capitano, dei marinai e il vascello furono costretti a navigare in eterno tra l'Olanda e le Indie senza una meta o un porto a cui attraccare.
Il vascello verrebbe spesso avvistato da lontano, avvolto nella nebbia o emanante una luce spettrale. C'è chi giura di aver sentito i marinai della nave cercare di comunicare con le persone sulla terraferma.
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