Nei boschi delle alpi nei pressi di Innsbruck viveva uno gnomo che passava le sue giornate lavorando il legno.
Realizzava ogni sorta di manufatto: figure umane, statue di animali e utensili di uso comune.
Spesso lo gnomo andava a raccogliere il legno sulle montagne del trentino e un giorno tornando da una di queste escursioni uscì dal bosco e entrò in un paesino al confine tra Italia e Austria.
Fu in quest'occasione che incontrò un bambino. Appena lo vide gli si avvicinò con fare amichevole e subito iniziò a cercare nella sua tracolla un pupazzetto in legno per regalarglielo, ma frugando velocemente gli cadde dalla borsa il suo scalpellino che adoperava per intagliare le sue creazioni.
Il bambino si spaventò e credendo che lo scalpellino fosse un'arma sferrò con tutta la sua forza un calcio al povero gnomo e fuggì via.
La violenza del calcio fu tale che lo gnomo rimase zoppo.
Da allora lo gnomo ha una profonda antipatia per i bambini e si racconta che non perda mai occasione di spaventarli e fargli dispetti e scherzi cattivi.
Ancora oggi nelle zone del Tirolo e del trentino c'è chi giura di averlo visto adoperarsi per mettere paura ai bambini.
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