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Il Ponte di Monstar - Monstar

Mostar, città nel sud della Bosnia ed Erzegovina, è famosa per lo Stari Most in italiano letteralmente "ponte vecchio".

Il ponte fu costruito nel XVI secolo durante il dominio ottomano, per collegare due quartieri della città di Mostar, uno abitato da mussulmani, l'altro da cristiani, nei secoli le due popolazioni hanno convissuto pacificamente.


L'opera fu commissariata dal sultano Solimano il Magnifico nel 1557 all'architetto Mimar Hayruddin. Gli fu ordinato di costruire un ponte come non si era mai visto prima, di dimensioni e imponenza senza precedenti, pena la morte. Per questo la leggenda narra che il costruttore preparò tutto per il suo funerale nel giorno stesso in cui vennero tolte le impalcature.


L'opera fu costruita con 456 blocchi di pietra bianca, incastrati fra di loro grazie ad un sistema a tasselli. Era un gioiello del periodo ottomano-medievale e al suo completamento era il ponte ad arco più grande del mondo.


I lavori durarono ben nove anni, ancora molti aspetti della costruzione rimangono delle incognite. Non si capisce come abbiano fatto le impalcature a resistere per tutto quel tempo e come siano state trasportate le pietre da una parte all'altra del del fiume. Nel 1566 il ponte fu finito e restò in piedi per oltre quattrocento anni, fino al 1993.


Il 9 novembre 1993 i croati bombardarono il ponte distruggendolo. Quel giorno non cadde solo un ponte, ma un simbolo di unione fra Oriente e Occidente.

Fu al tramonto che si vide una cosa inattesa l'ombra del vecchio ponte ottomano, la sua linea perfetta a schiena d'asino sopravviveva al crollo, rifiutava di cadere.

In tantissimi giurarono di aver visto l'ombra del ponte anche se questo non esisteva più.


Il ponte è stato ricostruito sotto l'egida dell'UNESCO usando le sue 1.088 pietre, che furono lavorate e montate secondo le tecniche medievali: il lavoro di ricostruzione, lo Stari Most è stato riaperto il 22 luglio 2004 e celebrato come simbolo di riconciliazione fra le comunità cristiane e musulmane dopo gli orrori della guerra.



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