Nel 1917 Julius Wagner-Jauregg, psichiatra e professore all'università di Graz, introdusse un particolare trattamento per curare i malati di sifilide.
Dopo aver osservato che le manifestazioni terminali della paralisi progressiva dovuta alla sifilide si riscontravano molto raramente nei paesi in cui la malaria era più diffusa.
Cominciò a sperimentare gli effetti dell'iniezione di “plasmodium vivax” (parassita responsabile della malaria) nei pazienti affetti da sifilide.
Quello che venne fuori dai suoi esperimenti è che con una febbre indotta ad una temperatura di 39.5°c o superiore il patogeno
“treponema pallidun” responsabile della sifilide veniva ucciso.
Chiamò il trattamento "malarioterapia”, ovviamente dopo questa terapia restava da curare la malaria che rispetto alla sifilide era meno mortale. Per questi studi lo psichiatra austriaco ricevette il premio nobel per la medicina nel 1927.
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